jueves, 17 de junio de 2010

quello che mi ha detto una paella..

Di tanto in tanto godo nel mangiare una buona paella nel mio ristorante di paella preferito,quello di calanova,qui a Palma.Ora fa tempo che non ci vado,cosi' lungo il cammino mi sono ritrovato a mangiarne una deliziosa preparata con amore e allegria da un cuoco divertente e divertito.giusto ieri mi trovavo nel centro anziani quando e' cominciata a scendere una fitta pioggia che mi ha impedito di prendere la mia bici ed andare a casa.cosi' sono rimasto un po' a guardare il cielo. d'un tratto mi e' arrivato al naso un odore delizioso di cucina, mi sono guardato intorno e giusto sotto il porticato a 20 metri da me si stava preparando un banchetto con 60 anziani che aspettavano calmi e contenti il pranzo.era un pranzo all'aperto,offerto come premio agli anziani che si sono dedicati o che si sono potuti dedicare a fare un po di attivita' fisica.mi avvicino alla grande paella e al cuoco con gran rispetto e voglia di imparare.la carne (pollo maiale e coniglio) crogiolava insieme alla seppia,l'olio sbollicinava come una iakuzi nella pentola del sapore.il cuoco vestiva parole e accennava balli , incitava alla comunione,al compartire l'allegria ,mi guardo' e mi disse sorridendomi:" tu chi sei?". io gli spiegai che ero italiano e che ero li per apprendere a fare una buona paella, al che mi disse:"bene, visto che sei con noi aiutaci ad aprire il vino" accolsi l'invito e stappai le bottiglie guardando emozionato tutta quella gente,percependo amore,allegria, semplicemente perche' c'era una paella e si compartiva insieme un attimo di eterno.intanto la paella continuava a cuocere. mentre il cuoco cantava andava aggiungendo le verdure tra le quali peperoni,fagiolini e un po di salsa di pomodoro.dopo 5 minuti ha aggiunto brodo di verdura e ha fatto bollire tutto per altri 5 minuti, dopodiche' ha aggiunto il riso nella proporzione 6 kili di riso per 12 e mezzo di acqua.a mosso un po il riso , ma solo un po,poi lo ha lasciato cuocere a fuoco medio per 10 minuti. in questi attimi mentre beveva una birra e coordinava i lavori ripeteva che preparare una paella era solo una scusa per stare insieme un po',per essere felici.come sempre accade c'e sempre chi dice no non si fa cosi' oppure no l'acqua e' poca , ma il cuoco con calma e tranquillita' spiegó che il riso vuole per la sua cottura semplicemente il doppio del suo peso e ya esta' , senza nessun segreto.dopo i dieci minuti una schiera di persone ha riempito la paellera con gamberi e cozze formando un disegno bellissimo, un merletto ricamato dal mare. dopo 5 minuti la paella era cotta. ho scoperto che nel brodo c'era un po di pimenton e un po di zafferano... i classici segreti del cuoco... la paella e' stata coperta con dei panni da cucina per 3 minuti affinche' il riso assorbisse tutti i sapori e si insaporisse per bene.gli anziani erano tutti seduti al tavolo, i loro occhi hanno visto tante cose tanto da riempire ognuno di loro la cassa della vita. una parola spagnola mi piace molto ed e' agradecer, ecco loro erano agradecidos. alla fine mi hanno invitato a mangiare con loro , mi sono seduto e godendo di una stupenda paella e di un buon bicchier di vino ho aspettato che la pioggia scemasse ascoltando le storie del mondo.


accettazione,
allegria

4 comentarios:

Anónimo dijo...

ao ooooo

Salvietta dijo...

Vabbè, ti avevo lasciato un commento lunghissimo ma il tuo blog se l'è mangiato, quindo per farti perdonare mi devi portare a mangiare la paella in questo posticino:-)

Saparunda dijo...

Oddioooo la paella...LA AMOOOOO! Come amo la Spagna e gli spagnoli!
Ho sempre voluto imparare a cucinare la paella...prima o poi mi ci cimento! :)

Salvietta dijo...

ma il cevice?